La sfida delle mamme

In questi giorni sul web impazza la polemica sulla “famosa” sfida delle mamme su Facebook. Chi ha un profilo su questo social network sa probabilmente di cosa parlo, per chi non lo ha, brevemente si tratta di una catena di Sant’Antonio in cui una mamma viene nominata per postare 3 foto che mostrano la sua gioia nel rivestire quel ruolo; a sua volta deve nominare altre mamme.

La polemica nasce prima di tutto dal termine “sfida” interpretato da molti come una gara a chi è più felice. 
Ho letto critiche verso le mamme che hanno partecipato al gioco, che francamente mi hanno non poco infastidito: additate come mamme irresponsabili, egocentriche, esibizioniste……
Io ho partecipato in quanto ho visto solo un giochino carino a cui se si vuole si partecipa, altrimenti bon….ce ne faremo tutti una ragione.

Si sono, però, poi creati i due schieramenti opposti: mamme che pubblicano foto dei figli vs mamme che non lo fanno. A peggiorare il tutto una serie di articoli in cui la Polizia Postale afferma che questo gioco crea materiale per i pedofili; in realtà ho letto che anche questo articolo è una bufala ma non ne sono sicura comunque. 
Sull’argomento mi sono spesso confrontata/scontrata con altre mamme; io sul mio profilo personale metto le foto di mio figlio, non tantissime certo e tutte correlate delle opportune opzioni di privacy: vivendo lontana posso così condividere fasi della sua crescita con le persone a me care e lontane, in maniera sicuramente più veloce dello spedire mail o foto su Whatsapp ai singoli. Mi pongo il limite, ovviamente di postare foto che abbiano una certa “decenza”quindi mai foto di Lui nudo o mezzo nudo, così come di mie foto più o meno succinta non se ne trovano. Questa è una parte che preferisco tenere per noi naturalmente.
Che i pedofili possano accedere ai profili privati per sottrarre foto, potrei anche capirlo ma in totale onestà credo che per loro sia più “facile” purtroppo entrare in Google, inserire la parola bambini e cliccare su immagini…lì troverebbero davvero di tutto, di più. Allora sarebbe meglio regolamentare anche questo aspetto del web, dal mio punto di vista. Per non parlare del fatto che spesso rubano foto dal vivo, mentre si è al parco o in spiaggia per esempio! A questo punto dovremmo tenere i nostri figli chiusi in casa fino a maggiore età…e anche in questo caso poi si avrebbero altri rischi.
Non fraintendetemi, non sottovaluto il problema pedofilia, né voglio semplificarlo; più che altro ritengo di dover proteggere mio figlio con altri mezzi che non quello di non pubblicare sue foto su un profilo privato. Poi, come sempre, rispetto le scelte di chi non vuole farlo ma non vengano a farmi la paternale sui rischi o a considerarmi una madre snaturata per questo motivo!

Un’altra cosa che ho letto a riguardo e che francamente mi ha dato motivo di riflessione è stato il commento di una ragazza in un post pubblico la quale diceva che “avevano rotto tutte queste mamme che pubblicano foto dei figli perché mancano di rispetto alle amiche sterili”. Ora, sapete bene che io sono molto sensibile all’argomento, perché sebbene qui problemi di fertilità non ce ne fossero ci abbiamo impiegato 4 anni ad avere un figlio e ci siamo riusciti solo con la pma…però davvero???? Le mie amiche quando pubblicavano foto di loro felici con i figli dovevano pensare a me che ancora non riuscivo ad averli? Certo può far male al cuore per un secondo ma poi passa; l’amica non ti sta togliendo nulla e di certo i problemi di sterilità non sono causati da lei o dalle sue foto! Scusate se sono particolarmente arrabbiata al riguardo, ma trovo che sia davvero andare un po’ oltre! Allora, tutte le donne incinte/mamme non dovrebbero nemmeno camminare per strada con aria felice per non urtare chi questa felicità non la raggiunge ancora. So bene che ci sono dei momenti in cui si prova una certa “gelosia” per chi ce la fa…ci sono passata ma da qui a “proibire” certe cose credo che sia davvero troppo. 
Mi auguro con quanto detto di non aver urtato la sensibilità di nessuna ma quando è troppo è troppo!

E voi avete partecipato? Pubblicate foto dei figli sui social o preferite evitare?


16 risposte a "La sfida delle mamme"

  1. Concordo su tutto! Aggiungo anche che con buone impostazioni della privacy si rischia meno e che non capisco perché così tante persone preoccupate per la propria privacy stiano sui social network. Non è un obbligo, mi sembra. Io sul mio profilo ho una foto di me bambina e una di me in costume da bagno: onestamente non credo che questo possa costituire una minaccia alla mia sicurezza personale più di tante altre cose che viviamo nel quotidiano e alle quali non pensiamo (qui un folle ha spinto una ragazza sotto la metro che stava arrivando, così tanto per dirne una). Sull’insensibilità meglio non commentare: sulla propria bacheca uno dovrebbe essere libero di fare ciò che vuole, purché ovviamente non inciti all’odio, alla violenza al razzismo e così via. Ma se si vuole condividere una foto del proprio figlio soprattutto se si hanno amici e famigliari lontani che male c’è. A volte si esagera veramente.

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  2. Io non ho partecipato al giochino ma la penso esattamente come te e anche sulla mia pagina FB si è parlato di urtare la sensibilità delle mamme mancate.
    Credo che sia sia utilizzato il termine sfida per attirare a partecipare, altrimenti le persone chissà se l’avrebbero fatto. In questo modo, invece, hanno ottenuto quello che volevano. Un grande caos in rete che ha portato traffico sui siti web di notizie che ne hanno parlato e gente che onestamente aspetta queste cose solo ed esclusivamente per far polemica e criticare.

    Che poi chi critica chi come noi pubblica le foto sui social è la prima mamma che magari non allatta al seno perchè deve uscire il sabato sera con gli amici, oppure lascia suo figlio solo con i nonni per partire in vacanza, o gli dà il cellulare a 4 anni pur di farlo stare fermo in pizzeria.

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  3. la critica che aveva come centro il rischio pedofilia l’ho trovata francamente una scusa (visto che il rischio esiste sempre e come dici tu ci sono anche modi per limitarlo) per esprimere un dissenso che non si voleva dire in altro modo. L’ho pensato perché così a spanne quel post “mamme tornate in voi!” è stato condiviso in massa da chi non ha figli. Un po’ come quella ragazza che citi insomma. Io ho ignorato l’iniziativa ma onestamente mi ha irritato molto di più la “contro-catena”. Poche cose scatenano gli animi quanto le discussioni attorno alla maternità, non c’è verso!

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  4. Non conoscevo l’iniziativa, ma in realtà non uso facebook se non per scopi meramente utilitaristici (lavorativi e simili).
    Io sono di quelle che non pubblicano la foto del pupo da nessuna parte. E in effetti ho chiesto anche ad alcune parenti di mio marito, note per pubblicare su facebook qualsiasi cosa, di NON mettere foto di mio figlio. Non gli metto magliette con il nome sopra, nè ho il suo nome appeso in macchina.
    Ho lavorato per anni a contatto con un utenza particolare, ed era molto importante proteggere in ogni modo la privacy mia e dei colleghi…e questa modalità mi è rimasta attiva in mente in maniera automatica.

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  5. Pubblicare le foto dei bimbi sui social é una scelta personale a mio parere slegata (nel senso che in quel momento non é il primo pensiero che a una madre viene in mente) dal rischio pedofilia, perché allora davvero una donna non dovrebbe pubblicare foto in costume da bagno per non correre il rischio di essere molestata o peggio. Io personalmente non ne pubblicherei, ma non giudico chi lo fa e non ci trovo una dietrologia sterile – e folle! – come voler ferire chi madre non é. Ci vuole ben altro che un culetto rosa in rete per ferire chi ha problemi di fertilità e se ci fosse davvero tutta sta sensibilità tanto millantata a parole lo si capirebbe senza nemmeno passare attraverso ragionamenti del genere.
    Però, se posso permettermi, noto che ultimamente si tenda un po’ a trovare sempre doppi significati alle questioni e far passere quelli come l’autenticità solo per il gusto di ricamarci sopra e magari attaccarsi a parole con qualcuno che la pensa in modo diverso. Il tutto a scapito della libertà di pensiero e di opinione.

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    1. Non so a cosa ti riferisci nell’ultima parte, quello che ho scritto io è quello che ho letto con i miei occhi (le critiche intendo) e non è solo un pensiero mio. La libertà di pensiero la sostengo moltissimo così come la libertà di agire come meglio si crede..per questo ho trovato allucinante tutta questa faccenda!

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      1. No, no non ce l’avevo con te! Anzi!
        Mi riferivo a quella che mi sembra l’intenzione generale di chi ha vuole di attaccare a tutti i costi il punto di vista altrui creando discussioni sterili come quella che si é scatenata (in questo caso e in tutti gli altri) sui social…
        Perdono, mi son espressa male!

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  6. A me non piace mettere foto dei bambini mi sembra di urtare la loro privacy mi sembra di prendermi una libertà nei loro confronti quando avranno l’età giusta decideranno per loro…………………..io non ho facebook cmq!!!!!!!!!!beh però criticare per mancanza di sensibilità nei confronti delle non mamme mi pare esagerato!

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  7. Ciao Diventeromamma, in questo caso non la penso come te, ma naturalmente rispetto tutte le opinioni. Io non sono su facebook, ma sono su altri social e non sono l’accordo sul publicare le foto dei propri figli sul web. Semplicemente perché a loro nessuno ha chiesto cosa ne pensano, e perché quando cresceranno avranno una presenzs digitale di cui forse non vanno fieri, forse non ci sono d’accordo e credo che non posso prendermi una libertà che non è mia… Non ho seguito questo caso in particolare, ma avevo letto parecchi avvertimenti in passato, sia da parte della poliza postale che da parte di tecnici informatici riguardanti i pericoli di postare certe foto in rete. È importante essere consapevoli che una volta caricate su facebook e instagram le foto non sono più di nostra proprietà, ma del Sig. zuckerberg e lui (loro) ne possono fare molteplici usi. Questo a me mibfa stare molto attenta a quello che carico, ma naturalmente ognuno è libero di fare ciò che ritiene giusto, e bisogna sempre opinare con rispetto!

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